Era il 26 giugno 1990, a Verona negli ottavi di finale dei campionati del mondo di Italia ‘90 si affrontavano Spagna e Jugoslavia, squadre che fino a quel momento avevano disputato un ottimo mondiale. Parliamo di due nazionali con altissimi valori tecnici nelle cui file giocavano calciatori del calibro di Butragueno, Michel, Katanec, Savicevic, Salinas, Prosinečki ecc. Ma in quel pomeriggio ci sarà un calciatore che più di ogni altro darà spettacolo: il suo nome è Dragan Stojković. Il fuoriclasse serbo all’epoca giocava nella Stella Rossa di Belgrado, una vera fucina di talenti, e in quel mondiale si era già messo in mostra in un un girone abbastanza complicato contro Germania Ovest, Colombia ed Emirati Arabi.
Ma torniamo alla partita Spagna-Jugoslavia, sin da subito Stojković iniziò a deliziare la platea con dribbling, cambi di passo, lanci millimetrici e assist che erano una vera e propria delizia. Nonostante le prodezze del talento della Stella Rossa, il risultato non si sbloccava. Il primo tempo si chiuse sullo 0-0. Il copione della ripresa non cambiò: Dragan fece innamorare il pubblico veronese con le sue giocate, ma la Jugoslavia non riesciva a trovare la via del gol. A quel punto il futuro calciatore dell’ Olympique Marsiglia decise di fare tutto da solo: partì un cross dalla sinistra, torre del sampdoriano Katanec e Stojković riuscì prima a stoppare stupendamente il pallone e poi con una finta mise a sedere il difensore avversario depositando facilmente il pallone in rete alle spalle di Zubizarreta. La partita sembrava ormai conclusa, ma una coriacea Spagna pareggiò a cinque minuti dalla fine grazie ad una zampata del bomber Julio Salinas. Si andò ai tempi supplementari.
Dopo soltanto due minuti dall’inizio dei supplementari, Dragan fu ancora una volta decisivo, e con una punizione perfetta superò facilmente il portiere iberico portando la sua Jugoslavia direttamente ai quarti di finale. Stojkovic batte Spagna 2-1!
Destino vorrà che Dragan un anno dopo quella partita giocherà in Serie A proprio nel Verona, ma ormai era un calciatore diverso, frenato da un grave infortunio al ginocchio dal quale non riuscirà mai a riprendersi del tutto.
