I portieri della nazionale italiana negli anni ’90

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Negli anni ‘80 e ‘90 il livello dei portieri italiani era davvero elevato, in quel ruolo gli azzurri venivano considerati i migliori al mondo. In effetti se proviamo a dare un’occhiata agli estremi difensori che in quel periodo giocavano in Serie A, ci rendiamo conto di quanto la scuola italiana dei “numeri uno” fosse veramente un esempio da imitare.

In questo articolo ci soffermeremo in particolare sui portieri che difesero la porta della nazionale dal 1990 al 1999.

Dal 1990 al 1992 il titolare indiscusso della compagine azzurra era Walter Zenga, per tutti gli altri il discorso era praticamente chiuso. L’ uomo ragno in quel periodo fu eletto per tre volte consecutive il miglior portiere al mondo (dal 1989 al 1991) e negli anni in cui la nazionale fu allenata da Azeglio Vicini il suo ruolo di portiere titolare non fu mai messo in discussione. Il ruolo di vice, fino al 1991, era sempre stato affidato a Stefano Tacconi che, chiuso da Zenga in nazionale maggiore, riuscì a giocare come titolare le Olimpiadi di Seul nel 1988.

Nel 1992 il ruolo di vice Zenga fu assunto da Gianluca Pagliuca, il quale aveva già partecipato a Italia ‘90 come terzo portiere. Insomma la porta degli azzurri in quegli anni era davvero in mani sicure…

Con l’avvento in panchina di Arrigo Sacchi le gerarchie furono stravolte: dopo pochissime partite Walter Zenga fu escluso dalla nazionale, Pagliuca diventò il titolare e come secondo portiere fu convocato Luca Marchegiani, che in quegli anni difendeva la porta del Torino. In realtà inizialmente Marchegiani fu preferito a Pagliuca ma col tempo, soprattutto dopo la brutta prova del numero uno granata contro la Svizzera, si optò definitivamente per Gianluca Pagliuca.

Alla vigilia dei campionati del mondo di Usa ‘94 per completare la rosa dei portieri mancava un terzo nome da affiancare a quelli di Pagliuca e Marchegiani. La convocazione di Angelo Peruzzi, portiere della Juventus, appariva scontata e invece Sacchi sorprese puntando sul parmense Luca Bucci. Una decisione che lasciò un po’ perplessi. In verità ancora oggi la scelta di Sacchi di accantonare completamente due portieri come Peruzzi e Zenga appare inspiegabile. L’unica spiegazione logica che si potrebbe trovare è forse quella che per un ruolo così delicato Sacchi non voleva mettere pressione a Pagliuca con due presenze ingombranti come quelle dei portieri di Inter e Juve.

Comunque a distanza di un anno Peruzzi diventò il numero uno della nazionale, e difese la porta degli azzurri durante gli sfortunati europei del 1996 giocati in Inghilterra.

Gli altri due convocati per quell’ europeo furono il portiere della Fiorentina Francesco Toldo ( in seguito eroe di Euro 2000) e Luca Bucci.

Nel 1997 con Cesare Maldini in panchina, venne convocato per la prima volta un giovanissimo Gianluigi Buffon. Così alla vigilia di Francia ‘98 Maldini l’Italia aveva l’opportunità di scegliere tra quattro portieri: Peruzzi, Pagliuca, Toldo e Buffon. Ovviamente leggendo questi nomi possiamo renderci conto dell’incredibile livello degli estremi difensori della nazionale in quel periodo. Il titolare era Peruzzi, ma proprio alla vigilia del mondiale si infortunò. Per il secondo campionato del mondo consecutivo il nostro portiere sarebbe stato Gianluca Pagliuca. Alle sue spalle Buffon come secondo e Toldo come terzo portiere.

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