Serie A 1987/88, i calciatori stranieri

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Analizziamo, squadra per squadra, i calciatori stranieri presenti nella serie A 1987/88. Ricordiamo che all’epoca ogni società poteva avere in rosa non più di due stranieri.

Partiamo in ordine alfabetico dall’Ascoli, che in quel campionato schierava due sudamericani ma dalla caratura completamente diversa: l’argentino Hugo Maradona, fratello del celebre Diego, ed il forte attaccante brasiliano Walter Casagrande. Maradona in realtà dal punto di vista tecnico era un discreto calciatore, ma arrivò in Italia giovanissimo e atleticamente era ancora inadeguato per giocare in serie A. Per quanto riguarda Casagrande, stiamo parlando di un calciatore che era già nel giro della nazionale brasiliana e che aveva al suo attivo la partecipazione al mondiale di Mexico ‘86.

L’Avellino poteva contare sull’esperienza e l’affidabilità dell’austriaco Schachner e sull’attaccante Nikos Anastopoulos. Il calciatore greco in patria aveva segnato caterve di gol, ma in Italia si rivelò un flop e nella seconda parte di campionato fu completamente accantonato. Il Cesena aveva in rosa l’ottimo Davor Jozić mentre il Como aveva puntato sull’argentino Borghi e lo svedese Corneliusson. Borghi era un prestito del Milan, pupillo di Berlusconi Borghi non riuscì mai a convincere e dopo un solo anno tornò in patria. Invece l’attaccante svedese era un calciatore affidabile, che giocava nella città del lago con buoni risultati già da diverse stagioni.

Gli stranieri dell’Empoli erano Davor Cop ed il giovane attaccante svedese Ekstrom. La Fiorentina aveva puntato su Glenn Hysen e aveva riconfermato il fortissimo argentino Ramon Diaz. L’Inter invece schierava una garanzia come Daniel Passarella, grande calciatore argentino, ed il giovane centrocampista belga Vincenzo Scifo. Purtroppo Scifo nonostante le ottima qualità tecniche non riuscì mai ad esprimere il suo potenziale e fu protagonista di un’annata deludente.

La Juventus oltre all’elegante danese Michael Laudrup, aveva puntato forte sull’ex attaccante del Liverpool Ian Rush. Il calciatore gallese non convinse mai del tutto e dopo una sola stagione tornò mestamente in patria.

Il Milan acquistò due fuoriclasse assoluti: gli olandesi Ruud Gullit e Marco Van Basten, che in quella stagione oltre a vincere lo scudetto con i rossoneri trionfarono con la loro nazionale ai campionati europei.

Anche il Napoli non si era fatto mancare nulla ed aveva affiancato a Maradona il grande bomber carioca Careca. Una coppia stellare.

Il Pescara di mister Galeone poteva contare su una coppia di stranieri di altissimo livello tecnico: il mitico Leo Junior ed il centrocampista bosniaco Blaž Slišković, che alla sua prima stagione in Serie A realizzò otto reti mettendo in luce il suo grande talento. Il Pisa schierava il brasiliano Dunga, grande colpo del presidente Anconetani, e la meteora inglese Paul Elliott il quale dimostrò di essere inadeguato per il nostro campionato.

La Roma e la Sampdoria avevano tra le loro file calciatori di talento e particolarmente esperti. Per giallorossi parliamo di Boniek e Voller mentre per i blucerchiati di Briegel e Cerezo.

Concludiamo con Torino e Verona. I granata schieravano il centrocampista danese Klaus Berggreen, che vantava già una lunga militanza nel campionato italiano, ed il giovane attaccante austriaco Toni Polster. Il Verona aveva puntato ancora una volta sul fortissimo Elkjaer e sul difensore tedesco Thomas Berthold, due garanzie.

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