Igor Protti, il capocannoniere della Serie A 1995/96

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Igor Protti nella stagione 1995/96 diventò capocannoniere della Serie A realizzando 24 gol. Una grande impresa quella del bomber nativo di Rimini, in quanto per la prima volta nella storia della Serie A quel titolo fu un vinto da un calciatore che giocava in una squadra retrocessa. Purtroppo i biancorossi, nonostante avessero una coppia d’attacco di livello assoluto composta da Protti e lo svedese Kennet Andersson (12 reti per lui), finirono mestamente in B a causa di una fase difensiva non altrettanto efficace e anche per colpa di alcuni acquisti sbagliati, vedi il portoghese Abel Xavier.

Igor disputava con il Bari la sua quarta stagione consecutiva, ma fino all’ultimo la sua riconferma era rimasta in dubbio in quanto mister Beppe Materazzi sembrava voler puntare sulla coppia Guerrero-Andersson. Protti tra l’altro dopo diversi anni avrebbe dovuto giocare senza il suo fraterno amico Sandro Tovalieri, che per contrasti con l’allenatore era passato all’Atalanta.

Già a partire dal precampionato il bomber biancorosso sembrò essere in un’esaltante stato di forma e iniziò a segnare con grande continuità. A quel punto fu schierato come titolare sin dalla prima giornata. Igor ripagò immediatamente la fiducia siglando caterve di gol, memorabile la tripletta siglata contro la Lazio alla terza giornata di campionato.

Protti da quel momento in poi restò al comando della classifica dei marcatori fino alla fine della stagione. Un’annata magica per l’attaccante riminese, che in quel campionato segnava in tutti i modi dimostrando di essere un giocatore completo dal punto di vista tecnico.

Nel capitolo che abbiamo dedicato a lui nel nostro libro, Igor ci ha confidato che la rete alla quale è maggiormente legato è quella siglata in casa contro la Cremonese. In quel gol, consiglio di andarlo a rivedere, c’era praticamente tutto Igor Protti: grande rabbia e voglia di non mollare mai. Il bomber biancorosso a fine stagione si trovò in testa alla classifica marcatori a pari merito con Beppe Signori, anche se l’ex attaccante della Lazio segnò ben 12 rigori contro i 5 di Protti. Dietro di loro Enrico Chiesa con 22 reti, Batistuta e Branca entrambi a quota 19.

Dopo quella grande stagione molti addetti ai lavori si sarebbero aspettati almeno una sua convocazione in nazionale, cosa che purtroppo non arrivò mai. Ancora oggi appaiono inspiegabili i motivi che abbiano spinto Arrigo Sacchi a non convocare almeno per un’amichevole un calciatore che era il principe degli attaccanti dalla terza giornata di campionato. Tra l’altro Sacchi conosceva molto bene Protti per averlo allenato agli inizi della carriera a Rimini.

Igor nel nostro libro “L’altro Calcio anni ottanta e novanta ” (Edizioni Ultra sport), a proposito della mancata convocazione, ha dichiarato: “Con Sacchi in quel periodo non ebbi alcun tipo di contatto e per la nazionale non mi cercò mai nessuno. In effetti rimasi sorpreso anche io del fatto che il capocannoniere del campionato non meritasse neanche di fare un allenamento a Coverciano”.

Nel 1996 si giocavano anche le Olimpiadi di Atlanta, e Protti sperò fino alla fine di ricevere una chiamata come fuori quota da Cesare Maldini. In realtà Igor, come ha svelato nel libro, fu contattato dal mister degli azzurrini che lo preallertava per un’eventuale convocazione, ma alla fine l’attaccante fuori quota prescelto fu Marco Branca dell’Inter.

Per quanto riguarda le Olimpiadi ci fu una chiamata da parte di Cesare Maldini, dichiara Igor, che mi teneva informato sul fatto che negli Stati Uniti avrebbe portato uno tra me e Marco Branca. La scelta cadde su Branca e così, oltre agli europei, persi anche il treno delle Olimpiadi. Sinceramente non conosco i motivi di quella mancata convocazione, ma alla fine posso dire di non avere grandi rimpianti. Dal calcio ho avuto talmente tanto che non posso rammaricarmi se non sono mai riuscito ad indossare la maglia della nazionale”.

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