Sampdoria 1997/98, da Menotti a Boskov

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La stagione 1997/98 per la Sampdoria, la prima dopo tanti anni senza Roberto Mancini, fu molto particolare e fortemente condizionata dalle scelte iniziali della società, che si rivelarono sbagliate. L’errore principale fu quello di affidare la panchina all’argentino Menotti, tecnico che aveva alle spalle un grande passato ma che allo stesso tempo non conosceva il nostro campionato e aveva allenato pochissimo in Europa (solo una stagione col Barcellona nel 1983).

In realtà l’inizio della stagione in campionato non fu così negativo, ma la Samp fu eliminata abbastanza in fretta in Coppa Uefa e il feeling dei calciatori con Menotti stentava a decollare. Tra l’altro i blucerchiati avevano a disposizione una rosa importante composta da gente come Veron, Montella, Boghossian, Laigle, Mihajlović, Ferron ecc. quindi le aspettative erano piuttosto alte.

In realtà alcuni acquisti resero al di sotto delle aspettative, primi tra tutti i due attaccanti Klinsmann (ad onor del vero nella fase calante della sua carriera) ed il “cobra” Sandro Tovalieri, quest’ultimo non sfruttato al meglio.

Dopo otto giornate di campionato Menotti fu esonerato, al suo posto arrivò il mitico Vujadin Boskov, l’allenatore dello scudetto blucerchiato. Nel calciomercato di novembre la società sampdoriana effettuò una mezza rivoluzione soprattutto nel reparto offensivo. Furono ceduti Klinsmann, l’inglese Di Chio e Tovalieri. Arrivarono il bomber della Lazio Beppe Signori e il camerunese Omam-Biyik, uno degli eroi di Italia ‘90, anche se quest’ultimo fu praticamente una meteora. Grazie all’esperienza di Boskov e ai gol di Montella, i risultati per la Samp migliorarono e l’obiettivo di un piazzamento Uefa non sembrò più essere una chimera.

Il tecnico serbo dopo qualche settimana dall’inizio della sua nuova avventura affermò che i suoi ragazzi si lamentavano perché non riuscivano a reggere i novanta minuti. Era chiaro che la preparazione estiva di Menotti fu troppo “sudamericana” e non adeguata ad un campionato così logorante come quello italiano. Per Mihajlović e compagni la qualificazione diretta in Uefa non arrivò, la squadra si piazzò al nono posto in classifica, ma almeno i blucerchiati agguantarono l’ultimo posto disponibile per disputare la coppa Intertoto.

Una stagione al di sotto delle aspettative, ma salvata in parta dall’avvento di Boskov e da poche note positive come quelle provenienti da Veron, Montella e dal solito Mihajlović.

1 Comment

  1. Ricordo dichiarazioni del Flaco Menotti in preparazione. Disponendo ad un giornalista che diceva che la preparazione gli sembrava che lavorassero poco e che non potessero in salita. El Flaco rispose: se uno deve vincere i 100 mt mica gli chiedo di palleggiare 😱….ma quell’anno raccolsi un sacco di aneddoti del Flaco in 3 mesi di Samp!

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