Il Napoli nell’estate del 1991 iniziava a vivere la sua ricostruzione dopo l’addio di Maradona. In realtà i movimenti di mercato sia in entrata che in uscita furono pochi e comunque la squadra non fu stravolta e rimase competitiva.
Nel capoluogo campano arrivarono i terzini Pusceddu e Tarantino, il centrocampista Stefano De Agostini, il difensore Laurent Blanc proveniente dal Montpellier e l’attaccante Michele Padovano, che era reduce da ottimi campionati con Cosenza e Pisa.

A guidare la compagine partenopea c’era Claudio Ranieri. L’allenatore romano, dopo le convincenti stagioni sulla panchina del Cagliari, cercava la consacrazione definitiva in Serie A.
La forza di quel Napoli risiedeva soprattutto nel reparto offensivo, dove poteva contare su calciatori del calibro di Zola, Careca, Padovano e Silenzi.
In quella stagione Careca e Zola realizzarono in tutto ventisette reti (15 per il brasiliano e 12 per il fantasista sardo) un bottino davvero ragguardevole per l’epoca.
Le note dolenti arrivarono dalla difesa, dove il nuovo arrivato Blanc si fece apprezzare più per le sue doti realizzative (6 gol per lui) che non per le sue capacità difensive. Il calciatore francese apparve troppo lento per il campionato italiano e in alcune partite sembrava essere il vero punto debole della squadra.
I ragazzi di Ranieri furono comunque protagonisti di un ottimo campionato, e nel girone d’andata sembrava che il Napoli potesse addirittura essere una delle pretendenti per lo scudetto. Gli azzurri però ebbero un netto calo di rendimento nel girone di ritorno e dovettero accontentarsi del quarto posto, che valeva la qualificazione in Coppa Uefa.
Tutto sommato un buon risultato per un Napoli che, dopo sette stagioni, era orfano del suo fuoriclasse argentino Diego Armando Maradona.
