I calciatori stranieri dell’Inter 1988/89. Matthaus, Brehme e Diaz

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L’Inter nella stagione 1988/89 fu protagonista di un calciomercato particolarmente oculato e intelligente, con acquisti che si rivelarono fondamentali per la vittoria dello scudetto.
I nerazzurri avevano ceduto i due stranieri Passarella e Scifo, lasciando liberi due posti per i calciatori esteri. Tra l’altro, proprio a partire dal 1988, gli stranieri tesserabili non erano più due, ma tre. E fu proprio in questa scelta che la società nerazzurra riuscì a compiere un vero e proprio capolavoro.
L’Inter si rinforzò a centrocampo con il tedesco Lothar Matthaus, che all’epoca era una colonna della nazionale della Germania Ovest, e aveva già partecipato a due Mondiali (Spagna ‘82 e Mexico ‘86) e a tre Campionati Europei (1980, 1984 e 1988).
Ad arricchire la colonia di stranieri della compagine allenata da Giovanni Trapattoni ci furono anche Andreas Brehme e l’attaccante argentino Ramon Diaz.
Brehme era il terzino sinistro che mancava all’Inter da tanti anni, bravissimo sia in fase offensiva che difensiva, fu fondamentale dal punto di vista tattico per la squadra nerazzurra. Il calciatore tedesco dopo essersi messo in mostra nelle fila del Kaiserslautern, fece il definitivo salto di qualità con il passaggio al Bayern Monaco, squadra con cui giocò dal 1986 al 1988. Come Matthaus aveva già una lunga militanza nella nazionale tedesca, con la quale esordì nel 1984. Due calciatori davvero di altissimo livello.
L’ultima casella degli stranieri fu occupata dall’argentino Ramon Diaz. Un altro acquisto azzeccatissimo, visto che l’attaccante sudamericano per caratteristiche si integrava alla perfezione con Aldo Serena, con cui formò un tandem offensivo capace di siglare ben 34 gol (all’epoca un bottino davvero notevole).
Tra l’altro Diaz conosceva molto bene il nostro campionato, visto che aveva già giocato con le maglie di Napoli, Avellino e Fiorentina, squadra dalla quale fu prelevato in prestito dall’Inter. In realtà quello di Diaz fu un ripiego; infatti prima di lui i nerazzurri avevano acquistato l’attaccante algerino Rabah Madjer, soprannominato tacco di Allah per il gol di tacco realizzato nella finale di Coppa dei Campioni 1986/87 quando giocava nel Porto. Durante le visite mediche fu rilevato un infortunio muscolare alla coscia, così l’Inter non volle rischiare e rinunciò all’algerino.
Ancora oggi i loro nomi sono associati soprattutto all’Inter dei record, squadra che vinse lo scudetto con ben 58 punti, nessuna squadra sarebbe più riuscita a realizzare quei punti durante il periodo dei 2 punti a vittoria.

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