La stagione 1986/87 per l’Avellino fu straordinaria. La compagine irpina, allenata da Luís Vinício, e ormai presenza fissa in serie A, disputò un grande campionato chiuso dalla parte sinistra della classifica e a pochi punti da una clamorosa qualificazione in Uefa.
Quella squadra era stata costruita in maniera magistrale. Soprattutto l’arrivo del brasiliano Dirceu permise ai biancoverdi di fare il definitivo salto di qualità. Di quella rosa ricordiamo i giovani Angelo Alessio e Sandro Tovalieri, due certezze come Walter Schachner e Alessandro Bertoni e due elementi di grande carisma come Stefano Colantuono e Franco Colomba.
Il portiere di quella squadra era Nicola Di Leo che nel nostro libro “Storie di un altro Calcio” (Edizioni Ultra sport) ha voluto ricordare quella splendida stagione: “Quel campionato fu incredibile. Ottenemmo ben quattro vittorie in trasferta il che in quegli anni per una squadra provinciale come la nostra rappresentava davvero un’impresa. L’ottavo posto fu il miglior piazzamento di sempre dell’Avellino in A. Sfiorammo la qualificazione in Uefa, che con un pizzico di fortuna in più sarebbe potuta arrivare, e a quel punto sarebbe stata l’apoteosi”.
Per gli irpini fu fondamentale l’arrivo del centrocampista brasiliano Dirceu. Il fuoriclasse carioca con la propria nazionale aveva partecipato a ben tre mondiali ed era famoso in tutto il mondo per la sua abilità sui calci piazzati. Ancora oggi è un piacere rivedere le immagini delle sue bordate, con quelle traiettorie velenose che facevano impazzire i portieri avversari. Purtroppo Dirceu morì a soli 43 anni per colpa di un incidente stradale nel 1995. Ancora oggi l’asso sudamericano viene ricordato con grande affetto dai tifosi avellinesi anche per la sua disponibilità ed umiltà fuori dal campo.
Gli irpini, come detto in precedenza, chiusero il campionato all’ottavo posto a cinque punti dalla qualificazione in Europa. I migliori marcatori della squadra furono Angelo Alessio e Dirceu, con sei reti a testa.
