La Roma nella stagione 1994/95 proveniva da un campionato piuttosto deludente. La squadra allenata da Carlo Mazzone aveva dato segnali di ripresa soprattutto nella seconda parte della stagione, dove i giallorossi sembravano essere riusciti finalmente a ritrovarsi.
Si doveva cercare di ripartire soprattutto dal bomber argentino Abel Balbo, che nella sua prima stagione in maglia giallorossa realizzò 12 reti dimostrando di poter essere un punto di riferimento importante per la compagine di Mazzone. Il tecnico romano era in cerca di rinforzi, e così portò nella capitale il suo vecchio “pupillo” Checco Moriero, esterno che “Sor Carlè” aveva già allenato a Lecce e a Cagliari. Per dare maggiori geometrie ed esperienza al centrocampo fu acquistato dal Napoli lo svedese Jonas Thern.
Dopo la partenza di Rizzitelli, accasatosi al Torino, si doveva cercare un altro attaccante che potesse essere la spalla ideale per Balbo. La società del Presidente Franco Sensi non badò a spese e, per la cifra 17,5 miliardi di lire, acquistò l’attaccante uruguaiano del Napoli Daniel Fonseca.
Fonseca proveniva da due grandi stagioni con i partenopei, dove aveva segnato in tutto quaranta gol. Numeri importanti, che uniti a quelli dell’altro attaccante argentino della Roma, facevano sognare i tifosi romanisti.
I giallorossi, grazie anche alla coppia d’attacco sudamericana, riuscirono a chiudere il campionato al quinto posto conquistando la qualificazione in Coppa Uefa.
Dell’arrivo di Fonseca ne beneficiò soprattutto Abel Balbo, che realizzò ben 22 reti diventando il vice-capocannoniere della Serie A. Meglio di lui fece soltanto il suo connazionale Batistuta con 26 gol.
Fonseca realizzò 8 reti, un bottino decisamente inferiore rispetto a quello ottenuto a Napoli. E’ chiaro che Fonseca a Roma giocò in maniera un po’ diversa, sacrificandosi molto di più a livello tattico arretrando il suo raggio d’azione.
Balbo e Fonseca giocarono insieme per tre stagioni, nel 1997 l’attaccante uruguaiano passò alla Juventus . Balbo restò alla Roma fino al 1998, ma nella sua ultima stagione non riuscì mai ad entrare in sintonia con il nuovo allenatore Zdeněk Zeman.
