La Coppa Italia 1988/89 prevedeva una formula un po’ particolare: la prima fase era articolata in 8 gironi composti da sei squadre, passavano alla seconda fase le prime tre classificate.
La seconda fase era costituita da 6 gironi da quattro squadre, dove passavano il turno le prime due classificate che si qualificavano per i quarti di finale ad eliminazione diretta.
La Sampdoria stravinse il suo primo girone composto da Lecce, Modena, Cremonese, Padova e Arezzo. La squadra allenata da Boskov vinse tutte le partite, tranne quella giocata a Lecce che terminò con il risultato di 0-0. In quella prima fase i blucerchiati trovarono un goleador a sorpresa come Pietro Vierchowod, che siglò quattro reti.
Nella seconda fase i blucerchiati affrontarono un gruppo più impegnativo con Atalanta, Bari e Monza. Mancini e compagni vinsero le gare contro Atalanta e Monza, e pareggiarono contro il Bari. Il trascinatore dei liguri fu il “solito” Vialli, autore di tre gol in tre partite.
Ai quarti di finale, nella gara d’andata, la Sampdoria vinse nettamente contro la Fiorentina con un rotondo 3-0. La partita fu giocata a Genova il 4 gennaio 1989, e per i blucerchiati andarono a segno Mancini, Cerezo e Vialli. Il match di ritorno a Firenze terminò con il risultato di 1-1, fece tutto il sampdoriano Luca Pellegrini con un gol e un autogol.
In semifinale, ad attendere la compagine allenata da Boskov, c’era la sorprendente Atalanta di Mondonico. L’andata vide la vittoria della Samp (2-3). Nella gara di ritorno i blucerchiati vinsero 3-1. Una partita senza storia, dove alla doppietta di Mancini e al rigore di Vialli rispose Prandelli, che siglò il gol della bandiera.
In finale la Sampdoria avrebbe trovato il Napoli, che in semifinale superarono il Pisa.
Una finale affascinante che vedeva impegnate due squadre che avevano vinto le due ultime edizioni della Coppa Italia, il Napoli nella stagione 1986/87, la Samp nella stagione 1987/88. Tra l’altro ci sarebbe stata la grande sfida tra la coppia Mancini-Vialli contro la coppia sudamericana Maradona-Careca.
Nella gara d’andata, giocata a Napoli il 7 giugno 1989, i partenopei riuscirono a prevalere grazie a un gol di Renica.
Al ritorno i blucerchiati avevano il difficile compito di ribaltare il risultato. La partita fu giocata allo stadio Zini di Cremona, visto che Marassi era ancora un cantiere aperto in vista dei mondiali di Italia ‘90. Ecco le formazioni che scesero in campo il 28 giugno 1989:
SAMPDORIA: Pagliuca, Lanna, Carboni, Pari, Vierchowod, Pellegrini L., Victor, Cerezo, Vialli , Mancini R., Dossena All. Boskov.
NAPOLI: Giuliani, Corradini, Francini, Fusi, Carannante, Alemao, Renica, Crippa, De Napoli, Careca, Maradona, All.Bianchi
La Sampdoria giocò un grandissimo primo tempo, passando in vantaggio al 32’ con un bellissimo colpo di testa di Vialli. Dopo cinque minuti la squadra di Boskov raddoppiò con Cerezo, che con una bella deviazione aerea superò l’incolpevole Giuliani. Nel primo tempo i blucerchiati avevano già ribaltato il risultato.
Nella ripresa fu Vierchowod a siglare il terzo gol, dopo un bellissimo assist di tacco di Mancini. Fu proprio il numero dieci della Samp a siglare il poker su calcio di rigore. La gara negli ultimi venti minuti iniziò a farsi cattiva e vide l’espulsione di Renica per il Napoli e di Mancini per la Sampdoria.
La partita terminò con la vittoria di Vialli e compagni con il risultato di 4-0. La squadra del presidente Mantovani vinse la sua seconda Coppa Italia consecutiva.
