Massimiliano Catena nacque a Roma nel 1969, ma calcisticamente crebbe nelle giovanili del Torino, che negli anni ottanta poteva contare su un settore giovanile di altissimo livello
Catena era un centrocampista dotato di un’ottima corsa e anche di notevoli capacità balistiche. Aveva tutte le qualità di un combattente, era uno non mollava mai e lottava fino alla fine.
Ben presto anche Gigi Radice, allenatore del Torino, si accorse di Massimiliano e lo fece esordire in Serie A a soli 19 anni. Purtroppo per i granata quella fu una stagione sfortunata, con ben tre cambi in panchina, conclusasi con una clamorosa retrocessione in Serie B.
Nonostante il pessimo campionato della squadra, Catena collezionò 16 presenze, un ottimo risultato per un calciatore proveniente dalla Primavera.
Massimiliano nella stagione successiva passò alla Reggiana in B, squadra di cui diventò titolare inamovibile. Gli emiliani, allenati da Pippo Marchioro, chiusero il campionato al settimo posto, a soltanto quattro punti dalla zona promozione. Protagonista di quella Reggiana fu Andrea Silenzi, capocannoniere con 23 gol.
Catena nel 1990 passò al Cosenza, sempre in B. Anche questa volta l’ex centrocampista del Torino mostrò alla piazza cosentina tutte le sue qualità, diventando in breve tempo uno degli idoli della tifoseria. Determinante il suo contributo nello spareggio salvezza contro la Salernitana, giocato a Pescara il 26 giugno 1991. In quella occasione i calabresi riuscirono a vincere 1-0 grazie ad un gol di Marulla realizzato nei tempi supplementari. Una vittoria che permise agli uomini di Reja di conservare la categoria.
Nel campionato successivo, il Cosenza arrivò ad un passo dalla promozione in Serie A, che sfuggì per soli due punti di svantaggio dall’Udinese.
Catena fu riconfermato al Cosenza anche per la stagione successiva, purtroppo quello fu il suo ultimo campionato.
Era il 27 settembre 1992, si giocava la partita Cosenza-Ternana, Massimiliano in quel match realizzò un grandissimo gol, con un tiro da fuori area permise ai calabresi di pareggiare una gara complicata. Catena era un calciatore che segnava poco e quella rete, siglata a pochi minuti dalla fine, sembrò essere un segno del destino.
L’ex centrocampista del Torino, subito dopo la partita, partì per Roma per assistere il padre Monaldo malato di tumore. Purtroppo nel viaggio di ritorno fu vittima di un incidente stradale. In prossimità dello svincolo autostradale di Tarsia Nord, a pochi chilometri da Cosenza, la sua auto andò a schiantarsi contro un guard-rail. Massimiliano morì a ventitrè anni.
I tifosi del Cosenza non l’hanno mai dimenticato, oggi la Curva Nord dello Stadio San Vito porta il suo nome.