L’Avellino nella stagione 1985/86 si apprestava ad affrontare il suo ennesimo campionato in Serie A.
Questa volta in panchina c’era una novità importante; infatti la società irpina aveva puntato su un allenatore di livello internazionale come il croato Tomislav Ivić, che prese il posto dell’argentino Angelillo. Per quanto riguarda la campagna acquisti, i biancoverdi acquistarono calciatori importanti come Benedetti, Bertoni, Agostinelli e Galvani. Allo stesso tempo, però, persero due colonne della squadra come Colombo e Barbadillo.
Ivic era un tecnico abituato a vincere, era reduce da vittorie importanti come quelle del campionato olandese e belga con Ajax e Anderlecht. Per non parlare dei tre scudetti vinti in Jugoslavia alla guida dell’Hajduk Spalato. L’allenatore croato dal punto di vista tattico era avanti anni luce rispetto al calcio italiano, l’ex mister dell’Ajax praticava un gioco moderno applicando la zona totale, una rarità per la Serie A della metà degli anni ottanta.
Il girone d’andata per la squadra irpina fu caratterizzato da alti e bassi, ci furone vittorie importanti ma anche sconfitte pesanti. La squadra giocava bene, la mano di Ivic si vedeva, ma subiva troppi gol e ben presto la società biancoverde iniziò a mugugnare. Tra l’alto l’allenatore slavo aveva un carattere forte e deciso, e dal punto di vista tattico andava avanti per la sua strada. Pare che questo non piacesse ad alcuni dirigenti dell’Avellino, che iniziarono a spingere per il suo esonero. In realtà molti tifosi irpini si schierarono dalla parte di Ivic, prendendo invece di mira la società che con l’ultima campagna acquisti aveva indebolito la squadra.
Purtroppo per il tecnico slavo la situazione si fece sempre più difficile soprattutto dopo le due pesantissime sconfitte contro Udinese e Roma, partite in cui gli irpini subirono in tutto ben otto gol.
L’esonero di mister Ivic arrivò dopo il pareggio interno contro il Pisa (1-1). Era il 23 febbraio 1986, la società biancoverde per sostituire l’ex allenatore della Ajax optò per una soluzione interna promuovendo Enzo Robotti.
Alla fine della stagione la squadra irpina riuscì a salvarsi, determinante fu la vittoria in trasferta a Bari alla penultima giornata.
Per quanto riguarda Ivic, anche dopo la sfortunata parentesi avellinese il tecnico jugoslavo ottenne vittorie prestigiose con i portoghesi del Porto con cui nella stagione 1987/88 conquistò una Supercoppa europea, una Coppa Intercontinentale, la vittoria del campionato e della Coppa di Portogallo. Ivic, a soli due anni dall’esonero di Avellino, salì sul tetto del mondo. La dimostrazione che con lui, come spesso capita in Italia, si era avuta troppa fretta.
Il tecnico croato continuò ad allenare squadre prestigiose come Paris Saint-Germain, Atletico Madrid, Olympique Marsiglia, Benfica e Monaco. La sua ultima vittoria risale al 1993 quando con il Porto conquistò la Supercoppa portoghese
Ivic è morto il 24 giugno 2011 all’età di 77 anni.