Il Campobasso nella stagione 1986/87 militava in Serie B, per la precisione era il quinto campionato consecutivo che la compagine molisana disputava in cadetteria. Gli anni ottanta furono indubbiamente gli anni d’oro del Campobasso.
Nella stagione precedente la squadra rossoblù, allenata da Bruno Mazzia, disputò un ottimo campionato ottenendo una tranquilla posizione di metà classifica.
Per il Campobasso, nella serie B 1986/87, era in arrivo un importante cambiamento dal punto di vista tecnico con l’avvento in panchina dell’allenatore svedese Tord Grip. Una decisione coraggiosa quella della dirigenza molisana, che scelse un tecnico che fino a quel momento aveva allenato soltanto in Svezia e che giocava con una zona integrale, dal punto di vista tattico molto rischiosa in un campionato complicato come quello cadetto. L’allenatore scandinavo in patria aveva lanciato diversi giovani talenti allenando prima l’Under 21 e poi una squadra di grandi tradizioni come il Malmö.
Il Campobasso aveva in rosa diversi ottimi calciatori, che erano una garanzia per la B dell’epoca. Parliamo di giocatori come Carlo Perrone, Fabio Lupo, Franco Baldini, Claudio Vagheggi, Carmelo Parpiglia, Luca Evengelisti e altri buoni elementi con cui i rossoblù potevano affrontare il campionato con una certa tranquillità.
Purtroppo i dubbi degli addetti ai lavori su Grip furono subito confermati dall’andamento negativo della squadra. In realtà il Campobasso non giocava male, ma faceva davvero fatica ad ottenere i due punti. In diciannove partite i molisani riuscirono a vincere soltanto in due occasioni.
Così alla fine del girone d’andata, la società del presidente Molinari decise di esonerare il tecnico svedese, che fu sostituito da Giampiero Vitali.
«In realtà Grip era un allenatore straordinario, dichiara Carlo Perrone nel libro “L’altro calcio anni ottanta e novanta” di Giovanni Fusco (Edizioni Ultra sport), era avanti anni luce rispetto agli altri tecnici dell’epoca sia nella tattica che nella metodologia d’allenamento. Aveva idee nuove ed era un piacere ascoltare le sue lezioni di calcio. Il problema era che non conosceva la realtà italiana e soprattutto non conosceva bene il campionato cadetto che all’epoca era difficilissimo».
Si concluse così l’avventura di Grip nel nostro campionato. Il tecnico svedese tornerà a lavorare in Italia nel 1998, ricoprendo il ruolo di collaboratore tecnico nello staff del connazionale Eriksson, il quale aveva già lavorato con Grip in Svezia.
Il Campobasso lottò per la salvezza fino alla fine arrivando a giocarsi gli spareggi per mantenere la categoria con Lazio e Taranto.
Purtroppo Perrone e compagni, dopo il pareggio contro il Taranto, persero la gara decisiva con la Lazio allenata da Fascetti e sprofondarono in Serie C.