Gli allenatori più vincenti nella storia della Serie B

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Negli anni ottanta e novanta il livello della serie B era davvero altissimo; infatti in quel periodo la serie cadetta veniva definita A2. La promozione in A era molto complicata e spesso ci si affidava ad allenatori che erano considerati degli specialisti nel vincere i campionati. Tecnici bravi a proporre un gioco concreto, ma anche nella gestione di un gruppo composto da prime donne, calciatori di personalità abituati a vincere.

Il record di numero di promozioni in serie A spetta a Luigi Simoni con sette, a quota cinque ci sono Sonetti, Mondonico e Fascetti.

Eugenio Fascetti dal 1985 al 1996 conquistò ben cinque promozioni dalla B alla A, rispettivamente con Lecce, Lazio, Torino, Verona e Bari. Un vero e proprio record! In realtà il mister di Viareggio riuscì ad ottenerle in soli undici anni, praticamente una volta ogni due anni. Una media altissima considerando che Fascetti in quel decennio allenò per tre stagioni in Serie A (Lecce, Verona e Bari). L’allenatore toscano sfiorò la sua prima promozione già nei primi anni ottanta con il Varese, squadra che proponeva davvero un bel gioco e con cui Fascetti conquistò prima la serie B, e nel 1981-82 arrivò ad un passo dalla massima serie raggiungendo il quarto posto a soli due punti dal terzo (all’epoca salivano le prime tre). Nel 1983 passò al Lecce, dove il primo anno sfiorò ancora una volta la promozione giungendo al quarto posto. La promozione arrivò nella stagione successiva, un risultato storico per la compagine salentina che avrebbe giocato in A per la prima volta nella sua storia. Purtroppo il sogno durò un solo anno, perché il Lecce nonostante gli acquisti degli argentini Barbas e Pasculli, retrocesse in B chiudendo all’ultimo posto.

Fascetti nella stagione 1986/87 fu ingaggiato dalla Lazio, squadra che partiva da una penalizzazione di 9 punti in classifica a causa del coinvolgimento nella vicenda del Totonero-bis. Il mister toscano riuscì a conquistare la salvezza agli spareggi, una stagione molto sofferta con cui però furono messe le basi per il campionato successivo, dove la Lazio ritornò in Serie A. Per il mitico Eugenio un’altra occasione importante arrivò nel 1989 alla guida del Torino, quando con una e vera e proprio corazzata per la B conquistò agevolmente la sua terza promozione in quattro anni. Era il Torino di Lentini, Cravero, Muller, Policano e di tanti altri calciatori che erano un autentico lusso per la serie cadetta. Anche questa volta, come già accaduto con la Lazio, Fascetti non fu confermato per la A. L’impressione era che ormai il mister venisse considerato esclusivamente come uno specialista della serie cadetta. Nel 1990 l’ennesima promozione, questa volta alla guida del Verona. Con gli scaligeri l’allenatore toscano giocò anche in massima serie, ma nonostante una buona squadra e l’acquisto di un talento come Dragan Stojković, la squadra finì mestamente in B, e Fascetti fu esonerato alla venticinquesima giornata.

Successivamente passò alla Lucchese dove allenò per due anni. Per il mister toscano sembrava essere ormai arrivato il declino, ma nel 1995 la carriera di Fascetti si rilanciò alla guida del Bari, dove probabilmente a livello di risultati visse i suoi anni migliori disputando quattro stagioni consecutive in Serie A e lanciando tanti giovani come ad esempio Zambrotta, Cassano e Ventola. Alla guida dei biancorossi conquistò la promozione nella stagione 1996/97, chiusa al quarto posto, e da questo momento in poi con i galletti avviò un ciclo positivo sfiorando in una stagione (1998-99) la qualificazione in Uefa.

Nedo Sonetti è stato sicuramente uno dei tecnici più popolari degli anni ottanta e novanta. La sua prima promozione in A la ottenne con l’Atalanta nella stagione 1983-1984. I bergamaschi schieravano calciatori importanti come Donadoni, Agostinelli, Magrin e Pacione, quest’ultimo capocannoniere del campionato con 15 gol. Nedo ottenne la sua seconda promozione alla guida dell’Udinese (1988/89), una vera e propria corazzata per la serie cadetta con due bomber del calibro di De Vitis e Branca, senza dimenticare il mitico portierone Claudio Garella. Dopo una stagione ad Avellino, per Sonetti arrivò l’ennesima soddisfazione personale raggiungendo il quarto posto e la serie A ad Ascoli.

La compagine del presidente Rozzi era stata allestita per il ritorno in massima serie. Il fuoriclasse della squadra era l’attaccante brasiliano Walter Casagrande, che con la B non c’entrava nulla. Il calciatore sudamericano vinse la classifica dei cannonieri, a pari merito con Baiano del Foggia e Balbo dell’Udinese, realizzando 22 reti. Un altro punto di forza dei marchigiani era il portiere Fabrizio Lorieri, un autentico gatto tra i pali.

Sonetti, dopo un lungo periodo di alti e bassi, ritornò ai fasti del passato tra il 1998 e il 2000, anni in cui vinse due campionati di B consecutivi alla guida del Lecce e del Brescia. 

Emiliano Mondonico ottenne la sua prima grande soddisfazione con la Cremonese, squadra con la quale era stato un mito anche da calciatore. I grigiorossi con Mondonico in panchina ritornarono in A dopo ben 54 anni. Era la stagione 1983-84, la Cremonese poteva contare su un giovane di belle speranze come Gianluca Vialli, che in quel campionato dimostrò tutto il suo talento.

Dopo una buon campionato a Como, in Serie A, a Mondonico fu affidata la panchina dell’Atalanta. L’obiettivo era quello di riportare i bergamaschi in massima serie. Emiliano non solo ottenne la promozione in A, ma condusse i suoi ragazzi in una bellissima avventura in Coppa delle Coppe, conclusa in semifinale di fronte ai fortissimi belgi del Malines. I bergamaschi arrivarono davvero ad un passo dall’impresa.

Mondonico dopo le grandi stagioni in serie A col Torino, le migliori della sua carriera, nel 1994 ritornò a Bergamo. Alla guida dell’Atalanta ottenne la sua terza promozione raggiungendo il quarto posto finale. Una squadra costruita in maniera intelligente, con Ferron in porta, Montero in difesa, l’esperto Daniele Fortunato a guidare il centrocampo e Maurizio Ganz bomber di razza.

Le due ultime promozioni in A di mister Mondonico furono quelle raggiunte col Torino, un ritorno per lui, e con la Fiorentina nella stagione 2003/2004.

Gigi Simoni è l’allenatore che detiene il record di promozioni dalla B alla A, ben sette. Una carriera lunghissima quella dell’ex tecnico dell’Inter, che vinse il primo campionato di B con il Genoa nel 1976 per poi ripetersi per due stagioni consecutive, dal 1979 al 1981, alla guida di Brescia e Genoa. Dopo i campionati in A alla guida dei grifoni, Simoni nel 1984 tornò in serie B alla corte di Romeo Anconetani per cercare di riportare il Pisa in massima serie. Gigi ci riuscì al primo colpo vincendo il campionato. Era il Pisa dell’attaccante olandese Kieft, della giovane promessa Baldieri, del portiere Mannini, del danese Berggreen ecc.

Il Pisa dopo solo un anno, con Guerini in panchina, retrocesse nuovamente in cadetteria. A quel punto Anconetani si rivolse per la seconda volta a Simoni e il tecnico, nativo di Crevalcore, puntualmente riportò i toscani in A. Dopo qualche anno di appannamento, che lo portò ad allenare addirittura la Carrarese in C2, per Simoni nel 1992 arrivò la grande avventura sulla panchina della Cremonese, dove riuscì a compiere un vero capolavoro. In quattro anni ottenne una promozione in Serie A, due salvezze consecutive e la vittoria della Coppa Anglo-Italiana con una indimenticabile finale giocata a Wembley, dove i grigiorossi superarono in finale il Derby County con il risultato di 3-1 grazie alle reti di Verdelli, Maspero e Tentoni.

L’ultima promozione in A di Simoni risale alla stagione 2002/03 sulla panchina dell’Ancona.

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