Cagliari 1990/91, l’arrivo dei tra nazionali uruguaiani

6214218377186418

Nella stagione 1990/91 il neopromosso Cagliari cercò di costruire una squadra competitiva per ottenere una salvezza tranquilla in serie A, categoria conquistata dopo tanti anni difficili. La società sarda piazzò tre colpi, che poi si rivelarono fondamentali anche per le stagioni successive. A Cagliari arrivarono i nazionali uruguaiani Francescoli, Herrera e Fonseca.

Francescoli era già un calciatore affermato e molto conosciuto a livello internazionale. Leader della nazionale uruguaiana, aveva vinto due coppe America (nel 1983 e nel 1987). Giocava in Europa già da qualche anno, avendo militato per diverse stagioni nel campionato francese nelle file del Matra Racing e dell’Olympique Marsiglia.

Quello messo a segno dalla società sarda fu sicuramente un grande colpo, parliamo di un giocatore considerato tra i più forti a livello mondiale. Qualche anno dopo Zinédine Zidane confidò che quando era ragazzino aveva come idolo proprio Francescoli, tanto da aver chiamato il suo primogenito Enzo in onore dell’ex calciatore della nazionale uruguaiana. Il talento sudamericano giocò in Sardegna fino al 1993, anno in cui passò al Torino allenato da Emiliano Mondonico

Herrera era un centrocampista completo e particolarmente duttile, che dopo essere cresciuto calcisticamente nel Penarol si era trasferito in Spagna nel Figueres. Arrivò a Cagliari all’età di 25 anni, nel momento migliore della sua carriera. In nazionale aveva già disputato come titolare la Coppa America del 1989 ed i mondiali di Italia ‘90, dove giocò tutte le partite del girone eliminatorio. Restò a Cagliari per ben cinque stagioni diventando una vera bandiera della compagine sarda.

L’attaccante Fonseca, classe 1969, era il più giovane dei tre sudamericani, si era messo in luce proprio nell’estate del 1990 nei mondiali giocati in Italia, dove partito dalla panchina realizzò il gol qualificazione contro la Corea del Sud. Giocò come titolare la partita degli ottavi di finale contro gli azzurri allenati da Vicini, l’allenatore lo preferì al mitico Ruben Sosa.

Fonseca fu acquistato dal Nacional, squadra di Montevideo, e dimostrò le sue caratteristiche da bomber di razza anche in Serie A. La sua caratteristica migliore, oltre alle indubbie qualità tecniche, era sicuramente la rapidità. Nella sua prima stagione con i rossoblù realizzò 8 gol, non male per un esordiente nel campionato italiano che aveva soltanto 21 anni e che non aveva mai lasciato il suo Uruguay. Daniel giocò a Cagliari soltanto per un’altra stagione, nel 1992 venne acquistato dal Napoli per ben 15 miliardi di lire. Fonseca nella città campana, a livello realizzativo, giocò le migliori stagioni della sua carriera.

Il Cagliari allenato da Claudio Ranieri, dopo un avvio di stagione complicato, riuscì a conquistare la salvezza. E’ chiaro che i tre calciatori sudamericani furono determinanti, non solo dal punto di vista tecnico ma anche sotto il profilo caratteriale, trasmettendo alla squadra quella cattiveria agonistica tipica dei giocatori provenienti dall’Uruguay.

Rispondi