L’Inter nella stagione 1993-94 rischiò seriamente la retrocessione in serie B, ma allo stesso tempo fu protagonista di un cammino vincente in Europa.
La campagna acquisti dei nerazzurri, almeno sulla carta, sembrava essere all’altezza della situazione con gli arrivi di Begkamp, Jonk, Festa e Dell’Anno. In realtà fu chiaro sin da subito che in estate erano stati commessi diversi errori. Bergkamp, considerato un grande talento del calcio europeo, non si adattò al calcio italiano e Francesco Dell’Anno, che veniva da una grande stagione con l’Udinese, non riuscì mai a fare il definitivo salto di qualità.
Il tecnico Osvaldo Bagnoli fu esonerato dopo le prime giornate del girone di ritorno, al suo posto arrivò l’allenatore della Primavera Marini. Nonostante il cambio in panchina, i risultati in campionato continuarono ad essere molto negativi tanto che i nerazzurri riuscirono ad ottenere la matematica salvezza soltanto alla penultima giornata. Ancora oggi il tredicesimo posto dell’Inter in classifica, con un solo punto di vantaggio sulla zona retrocessione, rappresenta il peggior risultato di sempre nella storia della società milanese.
Le cose andarono diversamente in Europa; infatti i nerazzurri furono protagonisti di una serie di vittorie. Berti e compagni superarono nell’ordine Rapid Bucarest, Apollon Limassol e i temibili inglesi del Norwich. Nella prima fase del torneo si distinse Dennis Bergkamp, che poi con otto reti diventò il capocannoniere del torneo.
Ai quarti di finale ad attendere l’Inter c’era il Borussia Dortmund, un match davvero ostico. I ragazzi di Marini vinsero in trasferta per 3-1, grazie a Wim Jonk autore di una doppietta e protagonista di una grande prestazione. L’altro gol nerazzurro fu siglato da Shalimov.
L’Inter nella gara di ritorno rischiò seriamente di perdere la qualificazione alle semifinali. Il Borussia, dopo 47 minuti, era già in vantaggio di due gol grazie a Zorc e Ricken. I tedeschi andarono più di una volta vicini alla terza rete, ma per fortuna ci pensò Manicone, a dieci minuti dalla fine, a siglare il gol della tranquillità e della qualificazione.
In semifinale i nerazzurri affrontarono il sorprendente Cagliari di Bruno Giorgi. La gara di andata vide la vittoria dei sardi per 3-2 , ma nel match di ritorno la compagine interista si qualificò in finale dopo aver steso i rossoblù per 3-0, grazie alle reti di Bergkamp, Berti e Jonk. Gli olandesi, in grande difficoltà in campionato, si risvegliavano in Coppa Uefa risultando essere sempre determinanti.
Il 26 aprile 1994 si giocò a Vienna la finale d’andata Inter-Salisburgo, il match fu deciso da Nicola Berti, che con un bellissimo diagonale al volo superò il portiere avversario.
La finale di ritorno, giocata a San Siro l’11 maggio 1994, fu molto più complicata del previsto.
Le due squadre si schierarono in campo con le seguenti formazioni:
Inter: Zenga, Bergomi, A.Paganin, Jonk, Battistini, Fontolan, Orlando, Manicone, Berti, Bergkamp, Sosa All. Marini
Salisburgo: Konrad; Lainer, Weber, Winklhofer, Fürstaller, Aigner, Jurcevic, Artner , Marquinho, Feiersinger, Hütter All.Baric
L’Inter nel primo tempo sprecò diverse occasioni andando al riposo con un pericoloso 0-0. Nel secondo tempo salì in cattedra Walter Zenga, il migliore in campo, protagonista di un paio di interventi davvero prodigiosi. Il Salisburgo andò più di una volta vicino al gol colpendo anche due pali. Jonk fu ancora una volta determinante, il centrocampista olandese al 62’ superò Kondrad con un elegante colpo sotto portando l’Inter in vantaggio. Quella rete regalò ai nerazzurri la Coppa Uefa, la seconda nella storia dell’Inter. Una vittoria anche inaspettata, viste le enormi difficoltà in campionato, ma alla fine meritata considerando il percorso e le ottime prestazioni dei ragazzi di Marini in Europa.
In un momento di grande festa c’era anche un po’ di malinconia: quella fu l’ultima partita in nerazzurro di due bandiere come Walter Zenga e Riccardo Ferri. Entrambi nella stagione successiva avrebbero indossato la maglia della Sampdoria.
