Roma 1990/91, una stagione dai due volti

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La Roma nella stagione 1990/91 si affidò all’esperto Ottavio Bianchi, allenatore reduce dalla grande esperienza con il Napoli di Maradona, squadra con la quale vinse uno scudetto, una Coppa Italia ed una Coppa Uefa.

I giallorossi venivano da stagioni abbastanza anonime, anche se con Radice in panchina avevano almeno raggiunto la qualificazione in Coppa Uefa.

La società capitolina si era rinforzata con gli arrivi del forte difensore brasiliano Aldair, proveniente dal Benfica, con Amedeo Carboni e Fausto Salsano, prelevati entrambi dalla Sampdoria, con i portieri Zinetti e Peruzzi (per lui un ritorno dal prestito al Verona) e con l’attaccante della nazionale Andrea Carnevale, che con Voller, Rizzitelli ed il giovane Muzzi sarebbe andato a formare un reparto offensivo davvero di alto livello.

Purtroppo per i ragazzi di Ottavio Bianchi la stagione fu subito in salita: dopo tre giornate, Peruzzi e Carnevale furono trovati positivi alla fentermina, subendo una squalifica di dodici mesi. Due perdite importanti per i giallorossi, che a quel punto dovevano fare a meno del loro portiere titolare e di un attaccante del calibro di Carnevale, fiore all’occhiello dell’ultima campagna acquisti.

Quella stagione per i giallorossi fu dai due volti: negativa in campionato, la Roma chiuderà al nono posto, ma molto positiva nelle Coppe.

Purtroppo nel gennaio del 1991, il presidente Dino Viola morì a causa di un tumore e questo indubbiamente contribuì a rendere la stagione ancora più difficile dopo lo scandalo doping.

La Roma si riscattò in Coppa Uefa, dove giunse in finale battendo nell’ordine squadre blasonate come Benfica, Valencia, Bordeaux, Anderlecht e Brondby. Nella finale tutta italiana, gli uomini di Bianchi si arresero all’Inter perdendo la gara d’andata con il risultato di 2-0.

Nella partita di ritorno, giocata a Roma, il gol di Rizzitelli non fu sufficiente a ribaltare il risultato.

Le cose andarono meglio in Coppa Italia, dove i giallorossi dopo aver eliminato Juventus e Milan, affrontarono in finale la Sampdoria.

Nella gara d’andata, giocata in casa, la Roma vinse 3-1 scendendo in campo con la seguente formazione:

Cervone, Pellegrini, Carboni, Berthold, Aldair, Nela, Desideri, Di Mauro, Voeller, Giannini (83′ Gerolin), Rizzitelli (76′ Muzzi).

Al ritorno la compagine di Ottavio Bianchi, pareggiò con il risultato di 1-1 riportando a Roma la Coppa Italia dopo un’astinenza durata cinque anni.

La stagione 1990/91 sarà anche ricordata per l’addio al calcio giocato di Bruno Conti, una vera bandiera per i giallorossi ed uno dei calciatori più forti ad aver mai indossato quella maglia.

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