Eravamo alla vigilia dei mondiali di Italia ’90 e a Cagliari c’era grande preoccupazione per l’arrivo degli hooligans. La città sarda avrebbe ospitato le partite dell’Inghilterra, e le forze dell’ordine italiane si organizzarono per cercare di prevenire i possibili scontri.
Scotland Yard inviò alla polizia un elenco con 800 nomi di tifosi pericolosi. Il nome più popolare della lista era quello di Paul Scarrott, che in quegli anni rappresentava il volto degli hoolingans. Scarrott aveva già accumulato oltre 40 condanne per rissa, anche se in realtà nel 1990 era già nella sua parabola discendente a causa della sua salute precaria; infatti Paul nonostante la sua giovane età, 34 anni, aveva seri problemi di dipendenza da alcol. Il suo nome divenne popolarissimo nel mondo del tifo inglese soprattutto a partire dalla metà degli settanta. In seguito, per circa dieci anni, si era distinto per una serie di azioni violente.
Scarrott era un grande tifoso del Nottingham Forest, leader della Forest Executive Crew, si era tatuato all’interno del labbro inferiore la parola “forest” proprio in onore della sua squadra del cuore.
L’hooligan inglese era arrivato a Roma qualche giorno prima dall’inizio del mondiale e aveva subito annunciato: “Sono il più grande teppista del mondo, non mi fermeranno mai. Vogliamo batterci con gli olandesi e dare loro una bella passata di calci. Li aspetteremo, con bombe lacrimogene, alla stazione Termini”. In realtà i propositi bellicosi di Scarrott durarono pochissimo tempo; infatti Paul, arrivato in Italia con un passaporto falso, fu subito identificato dalla Polizia italiana e arrestato.
Al momento dell’arresto si trovava in compagnia di alcuni clochard alla Stazione Termini mentre beveva un bottiglione da cinque litri di vino Frascati. Storica la foto del suo arresto mentre si metteva in posa sorridente in compagnia degli agenti.
Dopo questo episodio, sul destino di Paul Scarrott calò il silenzio. Di lui non si seppe più nulla e si persero completamente le tracce, fino a quando nel 1996 a Barcellona venne ritrovato un cadavere. Era quello di Paul, il corpo fu identificato proprio grazie al tatuaggio “forest”. Scarrott si era trasferito in Spagna da qualche anno e viveva di espedienti. Sempre più schiavo dell’alcol, morì a soli 40 anni stroncato da un infarto.
