Il Bologna allenato da Maifredi si presentava ai nastri di partenza della stagione 1989-90 con una squadra composta da un giusto mix tra giovani e calciatori esperti. Facevano parte della rosa emiliana giocatori con una passato glorioso come Giordano, Cabrini, Pecci e Bonini, coadiuvati da giovani molto interessanti come Luppi, De Marchi, Cusin ed il brasiliano Geovani.
Rispetto alla stagione precedente, in cui il neopromosso Bologna riuscì a salvarsi, la società felsinea cambiò i tre calciatori stranieri; infatti il belga Demol, il finlandese Aaltonen e il cileno Rubio, avevano completamente deluso le aspettative.
I tre nuovi stranieri della compagine di Maifredi furono il difensore bulgaro Iliev, il centrocampista brasiliano Geovani e l’attaccante tedesco Waas.
L’avvio di stagione fu subito molto positivo con due pareggi consecutivi contro Juventus e Inter, e la netta vittoria alla quarta giornata nella sfida con il Bari. Da quel momento il campionato degli emiliani fu abbastanza regolare, con un’ ottima media punti soprattutto nelle partite casalinghe.
Gran parte del merito di quel Bologna così organizzato e spumeggiante era di Gigi Maifredi, profeta del calcio champagne, che riuscì a dare alla squadra una precisa identità grazie anche al lavoro svolto nelle stagioni precedenti.
La società del presidente Corioni disputò un campionato al di sopra delle aspettative, raggiungendo l’ottavo posto che voleva dire qualificazione in Coppa Uefa. In quella stagione, in Europa un vero trionfo per i club italiani, la Juventus vinse Coppa Uefa e Coppa Italia, la Sampdoria vinse la Coppa delle Coppe ed il Milan la Coppa dei Campioni. Queste vittorie consentirono le ulteriori qualificazioni europee di Roma, Atalanta e Bologna.
Tra i tanti calciatori bolognesi che si misero maggiormente in evidenza vi fu sicuramente Bruno Giordano, protagonista di una grande stagione coronata da 33 presenze e 7 reti. Una seconda giovinezza quella vissuta dall’ex attaccante di Lazio e Napoli.
Per Maifredi, dopo tre grandi stagioni alla guida dei felsinei, caratterizzate da una crescita costante, arrivò la chiamata della Juventus. L’allenatore bresciano in tre anni vinse un campionato di C2 con l’Ospitaletto, uno di B col Bologna e riportò i felsinei in Europa dopo vent’anni.
Purtroppo la sua esperienza nel capoluogo piemontese si rivelò negativa, e posa praticamente fine alla sua carriera d’allenatore ad alti livelli. Ecco i libri che leggiamo. Consigli per le vostre letture