Sabato 11 maggio 1985 si giocava presso lo stadio Valley Parade di Bradford, il match tra Bradford City e Lincoln City, partita di Terza divisione inglese. Dopo 40 minuti di gioco, si sviluppò un incendio nei pressi del settore G dello stadio.
Molto probabilmente l’incendio fu innescato da una sigaretta. L’arbitro Don Shaw sospese subito la partita. La polizia iniziò l’evacuazione dei tifosi presenti nel settore vicino all’incendio. Il problema fu che in quel momento in molti sottovalutarono la situazione; infatti la copertura della tribuna era interamente in legno e purtroppo questo non fece altro che alimentare le fiamme in pochissimi minuti. A quel punto la situazione diventò ingestibile, il tetto della tribuna crollò divorato dalle fiamme. Molti spettatori riuscirono a mettersi in salvo scavalcando il muretto e andando verso il terreno di gioco. Purtroppo per tanti altri supporters non ci fu scampo.
Anche i calciatori furono piuttosto attivi nelle operazioni di soccorso. In particolare Terry Yorath, centrocampista del Bradford, che aveva i suoi familiari proprio nel settore in cui era divampato l’incendio.
Dopo 4 minuti il settore interessato dalle fiamme era completamente distrutto.
Il bilancio delle vittime e dei feriti fu drammatico: morirono 56 persone e ne rimasero ferite 265.
Fra le vittime anche l’ex presidente del Bradford, Sam Firth, 86 anni. Fu il più grave incendio della storia del calcio britannico
Fu una vera strage, che dimostrò ancora una volta la totale assenza di misure di sicurezza adeguate per eventi di questo tipo. La notizia di questa tragedia fece in pochissime ore il giro del mondo. Anche Giovanni Paolo II espresse parole di cordoglio per le vittime e i loro cari
Dopo le inchieste della magistratura britannica lo stadio di Bradford venne chiuso per la ristrutturazione e la squadra giocò per due anni in campo neutro. Le famiglie delle vittime vennero risarcite con quasi quattro milioni di sterline.
Il disastro portò a nuovi standard di sicurezza negli stadi del Regno Unito, compreso il divieto di nuove tribune in legno.
ll “Guardian”, qualche anno fa, pubblicò l’anteprima di un libro sull’accaduto dal titolo “Fifty-Six, the Story of Bradford Fire” il cui scrittore, Martin Fletcher, era allo stadio quando avvenne la strage. Fletcher a causa di quell’incendio perse il fratello Andrew di 11 anni, il padre John di 32, suo nonno Eddie di 63 e lo zio Peter anche lui 32enne. Quello che ha scoperto, che comunque non è mai stato provato, sarebbe scioccante.
A proposito del presidente del Bradford, Stafford Heginbotham, Fletcher scoprì che nei 20 anni precedenti il 1985 erano andati a fuoco ben 8 edifici di proprietà di Heginbotham, il quale aveva incassato importanti premi assicurativi. Proprio quell’anno il Bradford City non aveva i fondi per la ristrutturazione obbligatoria dello stadio.
In seguito la madre di Fletcher sporse denuncia contro la società, ma iniziarono una serie di intimidazioni e addirittura minacce di morte. Fletcher crede ancora oggi che non si sia trattato di un incidente, ma che dietro ci sia stato ben altro.