Igor Protti e Sandro Tovalieri furono compagni di squadra nel Bari dal 1992 al 1995, i due formarono una delle coppie gol più prolifiche della storia biancorossa.
Protti arrivò a Bari nell’estate del 1992, dopo tre ottime stagioni vissute nel Messina. Tovalieri approdò nella società di Vincenzo Matarrese a stagione in corso, dopo i problemi societari della Ternana. Il Bari 1992/93 militava in serie B ed era allenato dal tecnico brasiliano Sebastião Lazaroni, che dopo le due stagioni difficili vissute a Firenze cercava maggior fortuna nel capoluogo pugliese.
Protti iniziò subito la stagione col botto siglando una tripletta in Coppa Italia contro il Pescara. Da quel momento diventò l’idolo dei tifosi biancorossi e della curva nord. Il bomber riminese aveva anche un ottimo rapporto con il tecnico Lazaroni verso il quale, nel nostro libro “L’altro calcio anni ottanta e novanta” (Edizioni Ultra sport), ha speso bellissime parole: “A mio avviso era un grande allenatore, ma proveniva da un calcio completamente diverso dal nostro e non conosceva il campionato di B, all’epoca complicatissimo. Di lui possiedo un ricordo straordinario sia come tecnico ma soprattutto come uomo. Una persona di grande educazione e di notevole spessore umano.”
Il primo gol di Tovalieri in maglia biancorossa fu pesantissimo, risale al 27 settembre 1992 nel derby contro il Taranto. Un derby molto sentito da parte di entrambe le tifoserie. Proprio in questa stagione l’attaccante romano fu chiamato “cobra”. Questo soprannome gli fu affibbiato da Pino Taglialatela, portiere di quel Bari.
Protti e Tovalieri costituirono sin da subito una grande coppia d’attacco, sicuramente una delle più complete della Serie B. Tra i due, oltre ad esserci un’importante affinità dal punto di vista calcistico, vi era una bella intesa anche fuori dal campo. “Io e Sandro eravamo molto legati a quella maglia e alla città di Bari. E’ chiaro che il fatto di essere molto amici nella vita privata dava i suoi frutti anche in campo”. (L’altro calcio anni ottanta e novanta Edizioni Ultra sport).
Nonostante un’ottima squadra e la presenza di calciatori come Taglialatela, Jarni, Cucchi, Alessio, Loseto, Brambati, Progna, Terracenere e Barone, i pugliesi non riuscirono ad ottenere la promozione in Serie A. In realtà la stagione fu condizionata da un girone d’andata negativo con il brasiliano Lazaroni in panchina. Le cose migliorarono con l’avvento di Beppe Materazzi, ma la massima serie rimase un miraggio. Protti e Tovalieri nella loro prima stagione in biancorosso misero entrambi a segno 9 reti.
Per il campionato successivo Matarrese e Regalia attuarono una mezza rivoluzione tecnica. Materazzi rimase al suo posto, ci furono cessioni eccellenti, ma allo stesso tempo arrivarono diversi giovani dalle serie inferiori e vi fu il ritorno alla base di calciatori del settore giovanile biancorosso come Amoruso, Bigica e Tangorra, che nel frattempo avevano fatto un po’ di gavetta in serie C. Ai nastri di partenza della serie B 1993-94 c’era la favoritissima Fiorentina, che obiettivamente aveva una squadra con cui avrebbe potuto giocare un buon campionato anche in Serie A.
Per Protti quella stagione fu particolarmente complicata a causa di un infortunio, che lo tenne fuori per tante partite. In tutto riuscì a disputare 18 partite segnando 6 gol. Il “cobra” fu protagonista di un grande campionato realizzando 14 reti e diventando una pedina fondamentale per quel Bari che conquistò la promozione in A.
Il Bari nella stagione 1994/95 optò per pochissimi movimenti di mercato. Gli unici due acquisti degni di nota furono quelli dell’attaccante colombiano Guerrero ed il ritorno del centrocampista brasiliano Gerson. In molti alla vigilia di quel campionato, davano i biancorossi già spacciati e invece la compagine di Materazzi sorprese tutti. I galletti disputarono una grande annata e, soprattutto nel girone d’andata, riuscirono ad inanellare una serie di vittorie consecutive che portarono Tovalieri e compagni ai vertici della classifica. Nel mese di dicembre, dopo la vittoria del derby contro il Foggia, il Bari era addirittura al quarto posto.
Inizialmente, con l’acquisto del colombiano Guerrero, uno tra Protti e Tovalieri sembrava essere destinato alla panchina, e invece dopo le prime prove poco convincenti del sudamericano, la coppia della B fu riproposta anche in massima serie. Una delle partite in cui la coppia d’oro del Bari dimostrò tutta la sua qualità fu Bari-Genoa, match giocato il 30 ottobre. Quella partita terminò 4-1, Protti e Tovalieri fecero letteralmente ammattire la difesa genoana siglando una doppietta a testa. In quei quattro gol c’era tutto il repertorio dei due bomber biancorossi: la potenza e la tecnica di Protti, l’opportunismo e il grandissimo fiuto del gol di Tovalieri.
Per l’attaccante romano quel campionato fu davvero strepitoso, probabilmente il migliore della sua carriera, 17 gol realizzati e prestazioni da favola. Per Protti, alla sua prima stagione in A, dopo un inizio in sordina, un bottino di 7 gol.
Nell’estate del 1995 le strade dei due attaccanti si separarono: Tovalieri passò l’Atalanta e Protti restò a Bari. Per l’ex bomber di Ancona e Avellino la stagione a Bergamo fu deludente, lontana dai suoi standard. Per Igor Protti il campionato 1995/96 fu incredibile: Igor diventò capocannoniere della Serie A realizzando 24 gol. Una grande impresa quella del bomber nativo di Rimini, in quanto per la prima volta nella storia della Serie A quel titolo fu vinto da un calciatore che giocava in una squadra retrocessa. Purtroppo i biancorossi, nonostante avessero una coppia d’attacco di livello assoluto composta da Protti e lo svedese Kennet Andersson (12 reti per lui), finirono mestamente in B a causa di una fase difensiva non altrettanto efficace.