Rashidi Yekini Nigeria, una storia senza lieto fine

6214218377186418

Rashidi Yekini è stato uno dei calciatori più forti della storia del calcio nigeriano. Con la sua nazionale detiene il record di gol segnati, 37 reti. Nel 1993 vinse il Pallone d’oro africano e ai mondiali del 1994 siglò il primo gol della Nigeria nella storia della competizione.

La svolta nella carriera di Yekini arrivò nel 1990 quando fu acquistato dai portoghesi del Vitoria Setubal. Da quel momento per l’attaccante nigeriano vi furono una serie di successi come la conquista del titolo di capocannoniere nel campionato portoghese nella stagione 1993/94. Proprio il 1994 per lui fu un anno magico: la Nigeria vinse la Coppa D’Africa e in seguito si qualificò al mondiale.

Quella nazionale nigeriana era davvero fortissima, oltre a Yekini poteva contare su elementi di grande spessore come Finidi, Amokachi, Okocha, Oliseh e Amunike . Era una squadra che oltre alla grande fisicità, tipica delle nazionali africane, aveva importanti qualità dal punto di vista tecnico.

L’esordio al mondiale di Usa ’94 fu entusiasmante: la Nigeria vinse in maniera netta contro la Bulgaria con il risultato di 3-0. Iconica l’esultanza di Yekini che, dopo aver realizzato il gol del vantaggio, esultò urlando con le braccia nella rete gridando di gioia. Dopo le ottime prove contro Argentina e Grecia, l’avventura mondiale della Nigeria terminò agli ottavi di finale proprio con l’Italia, dove la Nigeria dovette arrendersi negli ultimissimi minuti a un redivivo Roberto Baggio.

SOCCER-NIGERIA-BULGARIA
Nigerian Rashidi Yekini screams 21 June 1994 through the net after scoring the first goal at the Cotton Bowl in Dallas during their World Cup match against Bulgaria. (FILM)

Yekini nel 1994 aveva già 31 anni e per lui iniziò la parabola discendente. Le sue esperienze in Grecia e in Spagna furono negative, anche il ritorno al Vitoria Setubal fu al di sotto delle aspettative. Il bomber nigeriano sembrava ormai essere la brutta coppia dell’attaccante che aveva stupito il mondo durante il mondiale americano. Ma Rashidi non mollò: nella stagione 1997-98 riuscì a rilanciarsi nel campionato svizzero, siglando 14 reti con la maglia dello Zurigo. Quei gol gli fecero guadagnare la convocazione in nazionale per i mondiali di Francia ’98, competizione che si rivelò avara di soddisfazioni sia per lui che per la Nigeria. Dopo quell’esperienza, per Yekini si chiusero le porte della nazionale.

Il calciatore nigeriano si ritirò definitivamente dal calcio giocato nel 2005, e da quel momento per lui iniziarono i problemi. Rashidi si isolò sempre di più, ormai lontano dal calcio e dalla popolarità, viveva in solitudine nonostante 3 matrimoni e  3 figli. Iniziarono a girare voci sul fatto che Yekini soffrisse di una brutta depressione e di un disturbo bipolare, ma in realtà non c’è mai stata certezza sulle reali patologie sofferte dall’ex attaccante. Rashidi  viveva in condizioni molto precarie, si iniziò anche a parlare di Sla e del fatto che si facesse curare da stregoni e santoni, che fecero precipitare ancor di più la situazione.

Purtroppo Yekini morì il 4 maggio 2012 a soli 48 anni.

Gli ex compagni di squadra denunciarono l’ingratitudine dello Stato verso colui che sarebbe dovuto essere un eroe nazionale. Anche la mamma di Rashidi denunciò la totale indifferenza delle istituzioni del suo paese nei confronti di un uomo che era stato lasciato completamente solo nel momento del bisogno.

Rispondi