Era il gennaio 1999 quando a Perugia arrivò dall’Ecuador l’attaccante IVAN KAVIEDES. Fu acquistato dall’Emelec, squadra ecuadoriana, dove Ivan aveva realizzato 43 reti in 39 partite. In patria veniva considerato un fenomeno.
Inizialmente sembrava essere un’altra scommessa vinta da Gaucci; infatti Kaviedes realizzò 3 reti nelle prime 5 partite, una bellissima contro la Juve con un pallonetto millimetrico. Da non dimenticare nemmeno un grandissimo gol contro la Sampdoria con un tiro perfetto da quasi trenta metri. Quando giocava indossava la maglia con scritto “Nine” (9 in inglese) al posto del cognome. Si vide sin da subito che aveva grandi qualità tecniche, ma purtroppo emersero anche i suoi problemi caratteriali e la difficoltà ad avere comportamenti da professionista fuori dal terreno di gioco. Ben presto i tifosi del Perugia lo soprannominarono “Inseminator” per le sue qualità da latin lover.
Kaviedes ebbe anche screzi all’interno dello spogliatoio perugino, fu protagonista di un violento litigio con Zé Maria. Dopo questa discussione lasciò il ritiro della squadra umbra e fece una vacanza tornando ad allenarsi solamente dopo 2 settimane. Era chiaro che con questo tipo di atteggiamento non sarebbe potuto andare molto lontano. La sua avventura a Perugia terminò con 14 presenze e 4 gol.
El Nine in seguito giocò in Spagna, ma anche qui emersero i suoi pregi e difetti: grandissima qualità tecnica, ma troppo discontinuo e vita privata fatta di eccessi. Kaviedes tornò ad essere popolare nel 2006, quando durante il mondiale giocato in Germania siglò un gol contro la Costa Rica. In quell’occasione Ivan, dopo aver segnato indossò una maschera gialla, simile a quella di Spiderman, in memoria di Otilino Tenorio, un suo ex compagno di squadra morto in un tragico incidente poco tempo prima. Quell’immagine fece il giro del mondo.
Nel 2016 si tornò a parlare di Kaviedes perchè fu ricoverato in una clinica per curare la dipendenza da droghe, obbligato dalla polizia con un TSO. Per fortuna adesso sembra aver superato i suoi problemi e gestisce un’attività di ristorazione in Ecuador.