La Juventus 1990/91 allenata da Maifredi viveva un momento difficilissimo in campionato dove, dopo un ottimo inizio di stagione, si era sciolta come neve al sole nel girone di ritorno. I bianconeri vivevano una crisi profonda e l’ultima occasione per salvare quell’annata era la Coppa delle Coppe.
In Europa la squadra di Maifredi aveva avuto un cammino entusiasmante siglando 22 reti in sei partite. In semifinale c’era però un durissimo scoglio da superare: il Barcellona allenato da Cruijff, che poteva contare su giocatori come R.Koeman, Stoichkov, M.Laudrup, e tanti altri calciatori di altissimo livello.
Nella partita d’andata, giocata a Barcellona il 10 aprile 1991, la Juve dopo essere passata in vantaggio con Casiraghi nel primo tempo, subì tre gol nella ripresa. In venti minuti gli spagnoli ribaltarono il risultati grazie ad una doppietta di Stoichkov e a una rete di Goikoetxea.
La Juve per raggiungere la finale era chiamata ad una vera impresa. Nella partita di ritorno, giocata a Torino il 24 Aprile 1991, le squadre scesero in campo con le seguenti formazioni:
Juventus: Tacconi, Napoli, Fortunato, Galìa, Júlio César, De Agostini, Hässler, Marocchi, Casiraghi (dal 38 pt Schillaci), R. Baggio, Corini ( dal 1 st Di Canio) Allenatore: Maifredi
Barcellona: Zubizarreta, Ferrer, Soler; R. Koeman, Serna, Bakero, Goikoetxea, Stoichkov (dal 25 st Julio Salinas), M. Laudrup( dal 20 st Herrera), Amor, Eusebio Mena Allenatore: Cruijff
Maifredi aveva preparato molto bene la partita, sicuramente fu una delle migliori prestazioni disputate da Tacconi e compagni in quella stagione. La Juventus nel primo tempo avrebbe ampiamente meritato il vantaggio, ma purtroppo il gol non arrivò. Il gol arrivò soltanto al 60’ grazie ad una magia di Roberto Baggio su calcio di punizione. L’impresa era diventata possibile, lo stadio delle Alpi era diventato una bolgia.
La Juve ci provò in tutti i modi puntando sulle iniziative di Schillaci, Hassler, Baggio e Di Canio ma purtroppo, nonostante l’assedio bianconero, il risultato non si schiodò da quel maledetto 1-0. La compagine di Maifredi avrebbe strameritato il passaggio del turno, i bianconeri pagarono soprattutto i troppi errori sottoporta in entrambe le partite. Fu così che quella che poteva essere una grande occasione di riscatto, si trasformò nell’ennesima delusione di quella stagione, che vide la Juve chiudere malinconicamente il campionato al settimo posto.