Il Genoa 1990/91, allenato da Osvaldo Bagnoli, si presentava ai nastri di partenza della serie A con tre calciatori stranieri di livello internazionale: Branco, Aguilera e Skuhravy.
Pato Aguilera era arrivato a Genova nella stagione precedente dimostrando tutte le sue qualità: grande rapidità, tecnica e fiuto del gol. L’attaccante uruguaiano, dopo un mondiale deludente con la sua nazionale, era alla ricerca della sua consacrazione definitiva in Serie A.
Un grande acquisto per il Genoa fu quello di Tomáš Skuhravý. L’attaccante cecoslovacco si mise in luce ai mondiali di Italia ’90, dove fu protagonista di prestazioni eccellenti che lo portarono ad essere vice capocannoniere del torneo con 5 reti, uno in meno di Schillaci. Skuhravý era il classico bomber d’area di rigore, aveva una stazza imponente (1,93 cm x 90 Kg) ed era molto forte nel gioco aereo. A Genova trovò anche un partner d’attacco ideale come Aguilera. Un tandem davvero fortissimo.
A completare il terzetto di stranieri, ecco il brasiliano Branco. Per il terzino sinistro sudamericano si trattava di un ritorno nel nostro campionato, visto che tre stagioni prima aveva militato nel Brescia. Branco era ormai diventato un calciatore esperto, titolare della nazionale brasiliana aveva tra i suoi punti la grande abilità sui calci piazzati. Era dotato di un tiro micidiale, potente ma anche preciso. I suoi calci di punizione erano pericolosissimi grazie all’effetto che riusciva a dare alla sfera; infatti Branco colpiva la valvolina del pallone con le tre dita esterne del piede.
Aguilera, Branco e Skuhravy furono determinanti in una squadra che comunque esprimeva già contenuti tecnici importanti, andando a consolidare un Genoa fortissimo che dal 1990 al 1992 chiuse il campionato al quarto posto, ancora oggi per i grifoni il miglior piazzamento di sempre dal secondo dopoguerra, e nella stagione successiva raggiunse la semifinale in Coppa Uefa.