La Jugoslavia degli anni ’90. Lo squadrone cancellato dalla guerra

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A pochi giorni dall’inizio dei campionati europei di calcio del 1992, la nazionale jugoslava rischiò di essere esclusa per colpa della guerra, che proprio in quel periodo stava sconvolgendo il paese.

La situazione diventò subito incandescente. A pochi giorni dall’inizio dell’Europeo la Svezia, paese che ospitava la manifestazione, considerava la Jugoslavia nazione indesiderata. A fine maggio FIFA e UEFA si riunirono per estromettere la Jugoslavia dal torneo. Una decisione difficile da prendere, anche perché i calciatori slavi erano già a Stoccolma per il torneo. L’idea era quella di escludere la Jugoslavia e ripescare la Danimarca, arrivata seconda nel girone di qualificazione vinto da Stojkovic e compagni.

A sancire ufficialmente l’esclusione della Jugoslavia ci pensò risoluzione dell’ONU: la 757 del 30 maggio 1992. Il 1° giugno 1992, la Danimarca prese il posto della Jugoslavia alla rassegna. In seguito saranno proprio i danesi a vincere, tra lo stupore generale, quel campionato europeo.

La Jugoslavia giocò la sua ultima partita il 25 marzo 1992 contro l’Olanda, un’amichevole vinta dai tulipani con il risultato di 2-0. Da questo momento la nazionale di calcio della Jugoslavia cessò definitivamente di esistere. L’ultimo match ufficiale, invece, fu quello disputato a Vienna il 13 novembre 1991 dove gli slavi si imposero in trasferta col risultato di 0-2.

Ma cosa avrebbe potuto vincere quella grande Jugoslavia senza quella maledetta guerra e la susseguente disgregazione? Non ne abbiamo la certezza, ma sicuramente parliamo di una delle formazioni più forti al mondo. Quella squadra era composta da una vera e propria generazione di fenomeni. Facciamo qualche nome: Savicevic, Boban, Suker, Mihajlovic, Prosinecki, Katanec, Jugovic, Stojkovic, Jarni, Mijatovic, Boksic e tanti altri elementi di livello internazionale. Tra l’altro tutti nel loro migliore momento della carriera.

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Questa generazione di calciatori aveva già vinto il Mondiale Under-20 giocato in Cile nel 1987. A Italia ‘90, era stata eliminata solamente ai quarti di finale, dopo la lotteria dei rigori, dall’Argentina. In realtà un match dominato dalla Jugoslavia, che aveva preso letteralmente a pallate la fortunatissima compagine di Maradona. Purtroppo era mancato soltanto il gol e forse un pizzico d’esperienza e cattiveria agonistica.

Per molti osservatori,  la Jugoslavia all’europeo del 1992 si sarebbe presentata con i favori dei pronostici. Dal punto di vista tecnico era sicuramente la squadra maggiormente attrezzata. E’ chiaro che era impossibile dire che Savicevic e compagni avrebbero vinto sicuramente l’europeo, anche perché storicamente la nazionale jugoslava è sempre stata incostante nelle prestazioni. Però era indubbiamente una corazzata.

Da tutta questa situazione furono penalizzati soprattutto i calciatori serbi, che poterono tornare a giocare in nazionale solamente nel dicembre del 1994, anche se disputarono partite ufficiali solamente nel 1996 per le qualificazioni a Francia ’98. Ora pensate a calciatori come Mihajlović, Jokanovic, Stojkovic, Jugovic, Savicevic, Mijatović ecc. tornare a disputare match ufficiali con la maglia della propria nazionale solamente quattro anni dopo la disgregazione della Jugoslavia. Fu indubbiamente un vero spreco di talento, e sicuramente una grande rammarico per questa generazione di grandi calciatori che furono costretti a non giocare mondiale ed europeo nel momento migliore della loro carriera. Alcuni fecero in tempo a disputare il mondiale del 1998 e l’Europeo del 2000, ma ormai dal punto di vista fisico non erano più quelli dei tempi d’oro.

1 Comment

  1. Yugoslavia era fortissima nell anni 90 , ma sicuramente ancora più forte sarebbe stata nel giorni nostri con Modric,Dzeko, Tadic, Oblak, Savic, Matic,Perisic, …E altri nostri ragazzi in giro per il mondo che stano giocando oggi.

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